opere
L’agricoltura rappresenta da sempre il settore principale di
sostentamento e sviluppo dell’economia della provincia di
Salerno, ove con una certa differenziazione tra le aree
interne e collinari da quelle delle pianure alluvionali si
ottengono produzioni e valori aggiunti sicuramente
significativi.
Nel territorio provinciale è possibile
distinguere due estese pianure di tipo alluvionale, l’una
ricadente nel territorio dell’agro-nocerino-sarnese più a
nord del capoluogo di provincia, l’altra decisamente più
estesa, la piana del Sele a sud. Queste oggi si
differenziano molto per il diverso sviluppo che le hanno
interessate, tanto da assistere ad una forte riduzione della
propensione agricola dell’area a nord ed ad una
diversificazione di quella nelle aree a sud del capoluogo.
Con gli anni ’70 si è venuta consolidando una
destinazione prevalente verso questo tipo di colture, ma
accanto ad esse sono nate le prime sperimentazioni di
colture alternative anche di tipo arboreo (pesco e pero),
nonché di quelle colture erbacee di grande mercato (quali la
fragola) direttamente collegate con il settore industriale.
Negli
anni ’80 e ’90, accanto alle colture tradizionali come
carciofo, cavolfiore, lattuga, pomodoro si sono aggiunte
fragole, frutteti specializzati e colture foraggiere (in
continua espansione, grazie alla forte presenza del comparto
zootecnico) orientando l’economia verso la più intensiva
utilizzazione della risorsa suolo collegata ad un più ampio
sviluppo dell’intera area.
Oggi
l’agricoltura del comprensorio Sinistra Sele è suddivisibile
in due comparti ben distinti e cioè quello ortivo e quello
zootecnico. Infatti laddove la risorsa acqua per irrigazione
non è un elemento limitante, si è sviluppata una fiorente
produzione di ortaggi quali essenzialmente carciofo,
cavolfiore, finocchio, scarola, lattuga, pomodoro, melone,
ed altre solanacee quali peperone e melanzana. Mentre le
aziende a vocazione zootecnica o laddove è più difficoltoso
coltivare le ortive causa una scarsa flessibilità nell’uso
della risorsa irrigua, si predilige coltivare foraggere ed
erbai. Inoltre, grazie al continuo incremento degli
allevamenti bufalini è sempre più presente la coltivazione
del mais quale coltura estiva, che raccolto con le
mietitrebbiatrici alla maturazione cerosa viene insilato ed
utilizzato come alimento animale.
Occorre inoltre sottolineare come
l’allevamento zootecnico, ed in special modo quello bufalino,
che ha origini lontane nel tempo, rappresenta un elemento di
notevole importanza per l’economia locale, e viene indicato
come la punta di diamente del comparto, sia a livello
provinciale che regionale.
I metodi di
somministrazione delle acque al campo sono determinati dalla
variabilità delle condizioni in cui si esercita
l’irrigazione: sotto il profilo delle dotazioni idriche
unitarie, delle caratteristiche meteorologiche, della
costituzione e della struttura dei terreni, della maglia
della proprietà fondiaria e delle destinazioni colturali. I
progressi delle tecniche e la continuità degli studi che
vengono destinati all’irrigazione, nonché una dinamica
dell’industria costruttrice delle apparecchiature rendono
davvero multiforme l’esperienza formatasi anche nei metodi
di somministrazione.
Una
fondamentale e classica distinzione può essere fatta tra i
sistemi a gravità e quelli a pressione.
Di seguito vengono riportate, per
ciascuna vasca dell'Alto e del Basso servizio, la capacità,
la quota di fondo nonché la superficie dominata e lo stato
dell’arte:
VASCHE |
CAPACITÀ
mc |
QUOTA
msm |
SUPERFICIE DOMINATA
ha |
STATO DELL’ARTE |
ALTO SERVIZIO |
|
|
|
|
Tempa di Pilato |
45.000 |
134,00 |
2.785 |
In fase di realizzazione
|
Tempa S. Paolo |
45.000 |
121,00 |
3.060 |
realizzata |
Tempa Carolina |
15.000 |
96,00 |
840 |
In fase di realizzazione
|
|
|
Totale |
6.685 |
|
BASSO SERVIZIO |
|
|
|
|
Pilato |
35.000 |
106,00 |
2.330 |
In fase di realizzazione
|
Scigliati |
40.000 |
70,50 |
4.550 |
realizzata |
Tempa di Lepre |
25.000 |
64,50 |
1.700 |
realizzata |
|
|
Totale |
8.580 |
|
|
TOTALE SUPERFICI |
|
15.265 |
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